domenica 1 aprile 2018

DOMENICA di PASQUA: le donne del Vangelo

"La tomba vuota" Kiko Argüello - Chiesa Ss.Trinità Piacenza
Cristo è veramente risorto. Alleluia.
Il sepolcro è stato, come diceva Tonino Bello una “collocazione provvisoria”, è stato un passaggio, ma Lui è vivo è qui in mezzo a noi.
Lo comprendiamo anche guardando a coloro che erano accanto a Gesù.
Le donne, nel vangelo di Marco, sono quelle che vanno al sepolcro al mattino presto. Hanno osservato da lontano, durante i giorni precedenti alla Pasqua, gli avvenimenti, ma ci sono sempre state.
Una donna ha sparso il suo profumo sui piedi di Gesù per dire che quei piedi e quel corpo gli appartenevano come affezione fondamentale della sua vita.
Poi Maria sotto la Croce, insieme alle altre donne, accoglie tra le braccia Gesù lo avvolge e lo riporta come nel grembo da cui l’aveva generato. Accogliendo Lui fa nascere la chiesa.
Mani di donna, mani che lavano i piedi, mani che abbracciano, mani che profumano e avvolgono in un sudario il corpo di Cristo
Donne che osano, escono, non stanno a guardare da che parte sono i discepoli, il potere… Vanno dall’Amato, vanno dove la chiesa le manda. Donne che sanno servire, stanno al loro posto accanto ai discepoli.
Da tempo ci si chiede sempre che ruolo ha la donna nella chiesa?
Basterebbe leggere il Vangelo e, come abbiamo capito la collocazione di Pietro e di tutti i discepoli, capiremmo anche il ruolo della donna nella chiesa.
Dalla donna descritta dal Vangelo di oggi, emerge una persona che sa credere, che sta accanto a Gesù e dà a Lui il primato.
Il ruolo della donna è riportare Cristo al primo posto e additarlo come unico, necessario al cuore dell’uomo.
Si legge che i discepoli si disperdono che Pietro tradisce, Giuda lo bacia e lo consegna, ma le donne rimangono. Loro riescono a mantenere il primato del cuore di Cristo.
Offrono la vita, hanno visto appendere Gesù, nudo sulla croce e quel corpo bianco è già l’Eucaristia.
Se noi salviamo Cristo nel nostro cuore, se lo cerchiamo se osiamo per lui, ci porta dall’altra parte, ci fa attraversare la vita.
"Discesa agli inferi" Kiko Argüello - Chiesa Ss.Trinità Piacenza
Le donne partoriscono nel dolore, ma sono disposte a soffrire per dare la vita.
Abbiamo bisogno di riprendere questi ruoli, di soffrire per gli uomini che ci sono stati affidati, di stare accanto ai discepoli, ai ministri e difenderli da tutto ciò che li attacca.
Abbiamo bisogno di donne che, nell’Eucaristia, trovano veramente il cibo, l’alimento per vivere l’eroico quotidiano, come la possibilità di spezzarsi per gli altri e quindi di generare la vita.
Le donne hanno intuito di andare oltre il sepolcro e come oggi, in una giornata in cui sfolgora il sole, la gioia non si può più contenere.
Ecco la dimensione della gioia: non donne tristi, non donne ripiegate, non donne vittime della propria storia.
Donne che corrono, che hanno un annuncio più grande di loro stesse.
Lui è vivo, è risorto, non è qui! Come poterlo annunciare? Mettiamolo sulla bocca di una donna e questa anche se ha avuto un passato difficile, per cui maggiormente credibile, lo saprà testimoniare.
Amen
(trascrizione non rivista dall’autrice)

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