domenica 3 giugno 2018

CORPUS DOMINI: Farò la Pasqua da te

La Processione del Corpus Domini, miniatura del Codice Valois
“Riceverò Cristo che rinnova la mia giovinezza”.
Questo versetto, pensando all’Eucaristia, è molto bello perché quando riceviamo Cristo in noi scaturisce la vita.
Se non ci nutriamo di Cristo, non possiamo vivere...
Oggi, nel giorno del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, dovremmo rimanere in silenzio per capire cosa significa ricevere Gesù.
“I discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua” (Mc 14,12).
Nel vangelo di Marco i discepoli chiedono dove preparare e Gesù risponde che la sala e il banchetto del suo corpo sono già pronti.
Il Signore ci prepara tutto non per sminuirci, ma per darci la possibilità di essere accolti con quella pienezza che solo lui può dare.
Noi veniamo all’Eucaristia e tutto è già pronto, però non può preparare il nostro cuore, quello dipende dalla nostra libertà.
Farò la Pasqua da te ma sono pronto a questo incontro? Cosa devo fare?
Semplicemente esserci… Gesù viene a noi così come siamo.
Dobbiamo almeno avere un minuto in cui abbiamo coscienza di questo grande dono.
La frase di una bambina che ha fatto la Prima Comunione: “Il suo cuore nel mio petto”.
Riconosciamo dunque che il Signore della Storia entra in me…
Farò la Pasqua da te, cioè recupererò tutta la tua vita. Come è stato assunto in Cristo tutto l’antico Testamento, così Egli assume tutta la nostra vita: passato, presente e futuro.
Ecco il perché del silenzio: è un mistero troppo grande… Dobbiamo pensare alto.
Il tavolo di quella stanza è il nostro cuore, Gesù ci dice: “Prepara il cuore e io arrivo vengo a te”.
Nulla è più potente dell’Eucaristia perché l’ampiezza dell’amore e l’umiltà di quel pane spezzato sono così grandi che Satana fugge. Ecco il modo per tenere lontani gli attacchi del nemico dalla nostra vita.
L’umiltà è una grande arma, mentre l’orgoglio è una porta aperta per la divisione, per Satana…
Questo ci permette di essere guariti nel corpo e nell’anima e il nemico non può nulla…
Madre Teresa di Calcutta ci ricorda che:
“Gesù si è fatto cibo perché ha visto la nostra fame d’amore”. Poi si è reso affamato perché noi possiamo aiutarlo negli ultimi. L’Eucaristia è questa circolazione dell’amore.
Ci conceda il Signore di avere un cuore umile, libero, anche peccatore, ma capace di dire: “Signore Gesù fai la Pasqua da me”.
Lui verrà non si ritrae dinanzi al nostro bisogno d’amore…
Amen
(trascrizione non rivista dall’autrice)

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