sabato 31 marzo 2018

Sabato santo: Il silenzio di Dio

“Deposizione di Cristo” Bartolomeo Suardi detto il Bramantino
Collezione privata Milano
La Passione di Giovanni Termina con queste parole:
“Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù”.
Apparentemente la scelta del sepolcro sembra casuale, ma anche qui troviamo un giardino. Dio camminava nel giardino, alla brezza della sera, con Adamo e da lì tutto è iniziato.
Nella nostra vita c’è un giardino, c’è un luogo in cui il Signore ci ha sempre parlato. Dobbiamo ripercorrere la nostra esistenza e vedere, come in determinati momenti, riemergono degli elementi comuni del nostro rapporto, della nostra relazione con Gesù. Anche dopo sessanta, settanta anni tornano delle cose che abbiamo vissuto nell’infanzia, dei ricordi precisi, dei luoghi precisi che ritroviamo nella maturità, quando siamo piedi di esperienze, di sapienza e i capelli sono grigi.
Abbiamo bisogno di riprendere in mano la nostra storia con Gesù dagli inizi, quando lui ci ha guardati convocati, chiamati in luogo preciso, in una situazione precisa. È importante fare memoria di questo proprio nei giorni del silenzio di Dio
Ci sono luoghi, frasi, volti, ritrovati anche dopo tanti anni, che sono un richiamo della presenza di Dio nella nostra vita.
Sabato santo: giorno del grande silenzio. Gesù scende negli inferi. Anche Dio ha il suo silenzio, si pone in silenzio. Ma non è un silenzio di morte: il chicco di grano, caduto in terra, germoglia silenziosamente e poi spunta.
Non è il silenzio di morte di Satana che è mancanza assoluta, freddo, buio in cui solo il male sa stare. Noi siamo fatti per la vita, per il calore, per essere abbracciati, toccati, guardati.
Quanto è accaduto ha davvero dell’inaudito: Dio muore per me.
Nel Venerdì Santo abbiamo celebrato un Dio che ha dato la vita per me, se questo amore è per me mi porrà pure in silenzio, ma in un silenzio di stupore, di dolore come quello della Maddalena che è uno struggente desiderio…
Signore torna presto non posso stare senza di te, non capito ancora nulla, ma se tu non ci sei io sono nella morte, la mia vita non ha senso…
L’esperienza di grande bellezza come la nascita di un bambino, o la frase “io ti amo” sono cose che lasciano in silenzio.
Il silenzio di Dio è intriso di amore: è rottura della morte e degli inferi.
Gesù riposa tra le braccia di colui che l’ha creato
Quando Dio tace chiede a noi l’atto di fede di consegnare la vita nelle sue mani.
Allora bisogna smettere di avere delle elucubrazioni, di pensare cosa devo fare, come devo fare per rompere questo silenzio. L’atteggiamento è quello di consegnarsi a Dio. Finalmente emergerà la Parola.
Il sepolcro che si apre è come una luce che si rinnova e non sai da dove, da quando, da come: ma accade dentro di te.
Il sepolcro è troppo stretto per contenere l’amore, stiamo in silenzio per permettere a Dio di lavorare nel nostro cuore per far spuntare l’amore.
Amen
(Trascrizione non rivista dall’autrice)

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