“Deposizione di Cristo” Bartolomeo Suardi detto il Bramantino Collezione privata Milano |
“Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel
giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là
dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro
era vicino, posero Gesù”.
Apparentemente
la scelta del sepolcro sembra casuale, ma anche qui troviamo un giardino. Dio camminava
nel giardino, alla brezza della sera, con Adamo e da lì tutto è iniziato.
Nella
nostra vita c’è un giardino, c’è un luogo in cui il Signore ci ha sempre
parlato. Dobbiamo ripercorrere la nostra esistenza e vedere, come in
determinati momenti, riemergono degli elementi comuni del nostro rapporto, della
nostra relazione con Gesù. Anche dopo sessanta, settanta anni tornano delle
cose che abbiamo vissuto nell’infanzia, dei ricordi precisi, dei luoghi precisi
che ritroviamo nella maturità, quando siamo piedi di esperienze, di sapienza e
i capelli sono grigi.
Abbiamo bisogno
di riprendere in mano la nostra storia con Gesù dagli inizi, quando lui ci ha
guardati convocati, chiamati in luogo preciso, in una situazione precisa. È importante
fare memoria di questo proprio nei giorni del silenzio di Dio
Ci sono
luoghi, frasi, volti, ritrovati anche dopo tanti anni, che sono un richiamo
della presenza di Dio nella nostra vita.
Sabato
santo: giorno del grande silenzio. Gesù scende negli inferi. Anche Dio ha il
suo silenzio, si pone in silenzio. Ma non è un silenzio di morte: il chicco di
grano, caduto in terra, germoglia silenziosamente e poi spunta.
Non è il
silenzio di morte di Satana che è mancanza assoluta, freddo, buio in cui solo
il male sa stare. Noi siamo fatti per la vita, per il calore, per essere
abbracciati, toccati, guardati.
Quanto è
accaduto ha davvero dell’inaudito: Dio muore per me.
Nel
Venerdì Santo abbiamo celebrato un Dio che ha dato la vita per me, se questo
amore è per me mi porrà pure in silenzio, ma in un silenzio di stupore, di
dolore come quello della Maddalena che è uno struggente desiderio…
Signore
torna presto non posso stare senza di te, non capito ancora nulla, ma se tu non
ci sei io sono nella morte, la mia vita non ha senso…
L’esperienza
di grande bellezza come la nascita di un bambino, o la frase “io ti amo” sono
cose che lasciano in silenzio.
Il
silenzio di Dio è intriso di amore: è rottura della morte e degli inferi.
Gesù
riposa tra le braccia di colui che l’ha creato
Quando Dio
tace chiede a noi l’atto di fede di consegnare la vita nelle sue mani.
Allora bisogna
smettere di avere delle elucubrazioni, di pensare cosa devo fare, come devo
fare per rompere questo silenzio. L’atteggiamento è quello di consegnarsi a
Dio. Finalmente emergerà la Parola.
Il sepolcro
che si apre è come una luce che si rinnova e non sai da dove, da quando, da
come: ma accade dentro di te.
Il
sepolcro è troppo stretto per contenere l’amore, stiamo in silenzio per
permettere a Dio di lavorare nel nostro cuore per far spuntare l’amore.
Amen
(Trascrizione
non rivista dall’autrice)
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