"Crocifissione" Giuseppe Galbignani 1983. |
Il brano della Passione di
Marco inizia in un giardino.
Il legame tra Dio e il suo
popolo è stato ferito, lacerato proprio in una giardino. Adamo ha deciso, in
quel luogo, di rompere l’alleanza con Dio. È proprio in un giardino che Gesù
recupera questo rapporto che si era rotto.
Quella ferita mortale, aperta
a causa del peccato, diventa ferita aperta nel cuore di Cristo e salvezza per
tutti noi. Tutte le volte che noi rompiamo il rapporto con Dio possiamo sempre tornare attraverso il cuore
aperto di Cristo.
Lui è il mediatore e la
comunione si ristabilisce subito. Senza l’amore, senza Dio non c’è vita. Quando
comprendiamo questo abbiamo in mano la chiave dell’esistenza.
Satana può allontanarci da
Dio, da quel cuore, può dirci che inutile credere ad un Dio così. Si insinuerà
sempre dentro di noi, come lo è stato per Adamo, il pensiero che Dio ha ben
altri progetti, è un despota, non ci guarda, non gli importa dell’uomo. Mentre
noi siamo la cosa più preziosa per Gesù...
In questi santi giorni, per
quanto la nostra carne possa essere ferita, per quanto il nostro cuore possa
essere contagiato o tentato, torniamo a Gesù Cristo. Torniamo al suo cuore
aperto e allora la comunione si ristabilirà, il giardino fiorirà…
Il Vangelo ci dice che Gesù
usci ed entrò nel giardino degli ulivi con i suoi discepoli. Perché Gesù li
prende con sé? Sapeva che non sarebbero stati capaci di vegliare con lui
neppure un’ora. Gesù ci vuol fare capire che anche nell'ora della passione ci
possiamo entrare con la nostra libertà. Possiamo fare esattamente come Giuda,
quindi un libertà che tradisce. Possiamo fare come Pietro, Giovanni, Giacomo:
una libertà che si appesantisce. Possiamo fare come gli altri discepoli: una
libertà che è lasciata sviare.
Ma il Signore vuole che in
quel giardino ci portiamo la nostra libertà di seguirlo, di sceglierlo, proprio
mentre lui suda sangue e acqua.
Nel giardino della storia,
della mia famiglia, della mia comunià da che parte voglio stare?
Abbiamo una libertà che, pur
nella caduta, si corregge su Gesù Cristo o abbiamo una libertà che si corregge
sul nostro io e sul mondo?
“Chi cercate? Gesù il Nazareno. Sono io”.
Gesù ci difende, nonostante la
nostra povertà, il nostro sonno e pesantezza, davanti agli attacchi del mondo,
alla logica del mondo lui porta la
logica della Croce, della misericordia...
“Sono io, lasciate stare
loro”.
Lo dice anche oggi, Lui
si offre per noi.
Prendi me accanisciti contro
di me, ma non contro di loro, non verso i piccoli, i poveri, gli emarginati.
Se avessimo la consapevolezza di quanto Dio ci difende dinanzi a Satana, che
continua ad accusarci davanti a Dio e ai fratelli, sceglieremmo con più
convinzione Gesù.
Nella nostra superbia diciamo di avere sempre ragione, ci vogliamo fare giustizia, vendetta…
Il Signore, in quest giorni,
converta il nostro cuore alla deposizione dell’io. Se cercate me lasciate loro.
Se cerchi me, non puoi far del male a chi hai accanto.
Non lasciamolo solo perché abbiamo
bisogno di comprendere il mistero della Croce:
imparare l’amore crocifisso.
Amen
(Trascrizione non rivista dall'autrice)
(Trascrizione non rivista dall'autrice)
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