A. Durer Adorazione della Santissima Trinità, 1511 |
Facciamo festa
al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, facciamo festa alla comunione.
Dovremmo far
festa per tutte le comunità, per tutte le famiglie, perché il Padre e il Figlio
e lo Spirito Santo formano un “noi”.
Ecco l’amore
del Padre circola nel Figlio e l’amore tra Padre e Figlio procede, attraverso
lo Spirito Santo, e arriva a noi. Quindi c’è un libero movimento uno dentro all’altro,
senza violenza senza che l’altro si senta preso nel suo territorio. Tanta libertà
pur nella dipendenza…
Come vive
come si origina la mia famiglia, la mia comunità?
Dobbiamo capire
che se una comunità, una famiglia non vuole ammalarsi o addirittura morire, ha
bisogno che ciascuno dei membri si disponga a dare agli altri la propria
presenza. Non possiamo fare a meno di donare noi stessi perché l’altro viva,
cioè l’amore trinitario alimenta la vita d’amore tra le persone.
Dobbiamo pensarci
come un corpo: se dovesse mancare un piede, un occhio, una mano, ci sarebbero
molte difficoltà a vivere…
Tutte le
volte che ci sottraiamo al luogo nel quale il Signore ci ha posto, noi possiamo
far morire la comunità. Si crea vera comunione se mi sento responsabile dell’altro.
“Io sono con
voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).
Questo è vero
per me? Se il Signore è con me dove sono io?
Sulla porta
del tabernacolo c’è scritto “Io sono con voi” quando lo leggo è un richiamo che
mi sollecita a pensare che Dio è con noi.
Tutte le
volte che facciamo il segno di croce facciamo comunione dentro di noi, chiamiamo
la Trinità a fare parte della nostra vita.
“Io sono con
voi” è molto più presente di quanto pensiamo, tante volte noi siamo da un’altra
parte e non ci pensiamo uno dentro all’altro. La comunione trinitaria è un
richiamo anche ai nostri rapporti. Nessuno della SS. Trinità piega l’altro alla
propria volontà…
Quanto abbiamo
da imparare da questo “noi” del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Dobbiamo
comprendere che la nostra persona ha bisogno di essere una presenza di amore,
di compassione, di perdono e di gioia.
Da dove
insorgono gelosie, invidie passioni?
Prima di
tutto sono mancanze di amore e di comunione.
La Trinità
mi dice che tutti siamo indispensabili a dare la nostra presenza di amore, c’è
una richiesta reciproca da parte della SS. Trinità di esserci.
Dio ci ha
detto di essere contento della nostra esistenza:
“Interroga
pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo
sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come
questa” (Dt 4,32).
Facciamo in
modo che, in questa festa, l’amore di Dio proceda in noi.
Amen.
(Trascrizione non rivista dall'autrice)
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