Ascensione - Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova |
Oggi vediamo
nel cielo azzurro il sole che brilla e ciò dovrebbe essere anche nel nostro
cuore.
Noi ci
ricordiamo invece molto più facilmente dei giorni tristi, brutti e cattivi, in
cui l’oscurità ha preso la nostra vita.
Fondamentalmente
il mistero della sofferenza è più facile e vicino alla nostra condizione.
Pensare invece
alto, alla luminosità, alla trascendenza è più difficile…
Non è che
noi amiamo la Croce, le tenebre, la sofferenza eppure facciamo molta fatica a
credere alla trascendenza che solo Dio ci può regalare.
A noi uomini
mortali, impantanati nel nostro piccolo cuore che tutto calcola tutto, riesce
difficile pensare in grande.
Il
trascendere invece è proprio per noi, chi non lo fa vive una vita molto misera…
Infatti se
tutto la mia esistenza è il contingente, su come faccio oggi e tutto finisce
qui, può essere veramente una fregatura…
Vale la pena
di vivere la vita? Di farci la guerra per avere o non avere?
Se invece mi
aspetta una realtà che è per sempre, allora questi giorni della mia vita acquistano
senso e bellezza.
“Perché
state a guardare il cielo” dicono gli angeli ai discepoli…
Bisogna
dunque correggere la nostra vista, cominciare a guardare in modo diverso.
Tante cose
le vediamo in maniera sbagliata. Abbiamo uno sguardo ottenebrato dal calcolo,
dalla meschinità…
L’Ascensione
ci invita cambiare lo sguardo, se non lo facciamo rimaniamo delle persone molto
malate, oscurate dal peccato e dalla limitatezza.
Gesù non si
trasferisce in cielo, è nel cuore del Padre. Significa che è necessario cercarlo
non con gli occhi carnali, ma con gli occhi della fede
Maggiormente
comprendo il cuore di Cristo, più rientro in me stesso e più ritrovo Dio e la
mia via al cielo…
Gli apostoli
sono chiamati a vivere con una nuova forza ed energia che è quella di abitare i
giorni e la storia con Gesù.
Negli Atti
leggiamo che “tornarono pieni di gioia” ed il Maestro disse loro di andare a
predicare a tutti.
Si tratta di
portare dentro la vita il rapporto con Cristo e annunciarlo agli altri.
“Partirono gli
apostoli e il Signore agiva insieme con loro”.
Era in
sinergia con loro: significa che la sua potenza e la mia debolezza vanno insieme,
la sua bellezza e il mio niente vanno insieme…
Il vangelo i
dice anche che i discepoli non credevano all’annuncio delle donne: che fatica a
credere che Dio è risorto…
Quando sulle
persone noi ci fermiamo alla nostra angusta visione, quando li condanniamo, non
possiamo annunciare nulla…
Paolo nonostante
la prigione e le catene, ricomincia sempre a proclamare il Risorto perché è
abitato dallo spirito: è un uomo libero e ogni giorno inizia di nuovo.
Chi invece
condanna rimane sempre su quella piastrella del suo pavimento e non andrà mai avanti.
Cammino
secondo lo Spirito? Ricomincio? O rimango chiuso nel mio giudizio, nella mia interpretazione
della storia?
Se cammino
secondo lo Spirito la mia via è il cielo.
Amen
(trascrizione
non rivista dall’autrice)
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